Prestiti e mutui: scadenza per le domande di moratoria
Moratoria prestiti scaduta, a giugno quella per i mutui PMI ed i finanziamenti garantiti: possibile proroga a fine anno nel Decreto Sostegni bis di Aprile.
Il mese di marzo appena terminato si è portato via con sé anche la possibilità di accedere alla moratoria dei prestiti: il termine per la presentazione delle domande – in base agli accordi per il credito ABI e Assofin – è infatti scaduto il 31 marzo. La Legge di Bilancio ha invece prorogato fino al 30 giugno 2021 i termini di accesso alla moratoria mutui PMI e quelli per i prestiti agevolati con garanzia di Stato del Fondo PMI o di SACE, previsti dal Decreto Liquidità.
Nel prossimo Decreto Aprile, il Governo starebbe pensando ad una proroga a fine anno di queste formule di garanzia per la liquidità di imprese e famiglie; diversamente, considerato il perdurare della crisi Covid, gli effetti dei vari stop saranno disastrosi. Vediamo perché.
Stop alle moratorie: gli effetti
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Per il Fabi, tutte queste famiglie e imprese ora sono “a rischio dissesto con lo stop delle moratorie sui prestiti a giugno” visto che, in base alle nuove norme EBA (l’Autorità Bancaria Europea) sulla gestione dei non performing loan entrate in vigore a gennaio 2021, se il debitore non è in grado di pagare perché non dispone della liquidità necessaria a rimborsare gli arretrati, le relative posizioni saranno classificate come deteriorate, ovvero in default.
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Per Bankitalia “è cruciale definire il termine delle moratorie e distribuirne gli effetti nel tempo”, mentre per il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Antonio Patuelli, «il prolungamento e l’aggravamento della pandemia devono far prolungare i provvedimenti finanziari d’emergenza predisposti per imprese e famiglie. La Commissione europea si esprima a favore del prolungamento delle moratorie che sarebbe sbagliatissimo dovessero già interrompersi a giugno, quando la pandemia ed i suoi effetti economici non sono certo conclusi».
Dunque, occhi puntati sul Decreto Sostegni bis di Aprile, che se sarà emanato dopo il nuovo scostamento di Bilancio a margine del DEF: nel corposo pacchetto di misure, in base alle anticipazioni figurerebbe anche la proroga del pacchetto liquidità. Sul tavolo ci sarebbe anche la richiesta di migliorarne le condizioni, ad esempio allungamento ulteriormente la durata di ammortamento dei prestiti agevolati con garanzia di Stato. Nel frattempo, entro questa settimana saranno presentati gli emendamenti al Decreto Sostegni, anche se non sono attese novità in termini di misure per il credito.
Fonte: PMI
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Lettera degli eurodeputati leghisti all’Eba: prorogare le moratorie sui prestiti
Prorogare almeno fino a fine anno le moratorie sui prestiti a imprese e famiglie e rivedere la soglia oltre la quale un’obbligazione in arretrato è considerata rilevante ai fini della disciplina del default. Lo chiedono quattro eurodeputati leghisti in una lettera all’Eba, l’autorità bancaria europea, indirizzata al suo presidente José Manuel Campa.
Nel documento Marco Zanni, Francesca Donato, Valentino Grant e Antonio Maria Rinaldi ricordano la “natura eccezionale” della situazione attuale, nel mezzo della pandemia da Sars-Cov2 e la necessità di garantire un adeguato flusso di finanziamenti dalle banche alle imprese. Per i quattro eurodeputati è necessaria ulteriore flessibilità, considerati i nuovi vincoli sugli istituti di credito in vigore dallo scorso gennaio per la gestione dei non performing loan.
La prima richiesta è quindi di portare dall’1% al 5% la soglia oltre la quale un’obbligazione in arretrato è considerata rilevante ai fini della disciplina del default. Gli eurodeputati del Carroccio e del gruppo Identità e Democrazia chiedono inoltre di estendere almeno fino al prossimo 31 dicembre la moratoria sui prestiti in scadenza a giugno.
Come ricordato dall’Abi, tra circa cento giorni terminerà l’ultima proroga, introdotta dal governo con la legge di bilancio 2021, della norma che ha consentito dall’inizio della pandemia di congelare le rate dei finanziamenti per un totale di 294 miliardi secondo l’ultima rilevazione. “La consequenziale interruzione delle moratorie, non più prorogabili, comporterà che almeno una quota rilevante dei soggetti con le rate attualmente sospese, in assenza di liquidità necessaria a rimborsare gli arretrati, possa essere classificata dalle banche in posizione di default”, ammoniva la stessa associazione delle banche presieduta da Antonio Patuelli in una lettera al commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni.
Fonte: MilanoFinanza
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