Il Parlamento europeo,
– visto l’articolo 312 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE),
– visto il protocollo n. 2 del TFUE sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità,
– vista la comunicazione della Commissione del 2 maggio 2018 dal titolo “Un bilancio moderno al servizio di un’Unione che protegge, dà forza e difende: quadro finanziario pluriennale 2021-2027” (COM(2018)0321),
– viste la proposta di regolamento del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 (COM(2018)0322), presentata dalla Commissione il 2 maggio 2018, e la proposta di decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea (COM(2018)0325), presentata dalla Commissione il 2 maggio 2018,
– vista la sua relazione interlocutoria del 14 novembre 2018 sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 – Posizione del Parlamento in vista di un accordo[1],
– viste le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione del 10 ottobre 2019 sul tema “Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e le risorse proprie: è il momento di rispondere alle attese dei cittadini”,
– visto l’articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il quadro finanziario pluriennale (QFP) e la politica di bilancio dell’UE si sono ben presto dimostrati inefficaci nel rispondere alle necessità dei cittadini e degli Stati membri e alle sfide con cui essi devono sempre più confrontarsi, quali la disoccupazione, la recessione economica, la povertà, la crisi migratoria e le minacce alla sicurezza;
B. considerando che il 2 maggio 2018 la Commissione ha presentato una serie di proposte legislative sul QFP 2021-2027 e sulle risorse proprie dell’UE, cui hanno fatto seguito proposte legislative riguardanti l’istituzione di nuovi programmi e strumenti dell’UE;
C. considerando che le istituzioni dell’UE non hanno tenuto conto degli effetti devastanti delle loro scelte in ambito politico ed economico per i cittadini e le PMI dell’Unione;
D. considerando che molti cittadini dell’UE hanno l’impressione che l’Unione non operi nel loro interesse, bensì soltanto a vantaggio dell’élite europea e dei suoi sostenitori;
1. sottolinea che il QFP 2021-2027 deve rispondere alle effettive necessità dei cittadini europei; mette in evidenza la necessità di evitare gli errori del passato garantendo che il bilancio dell’UE sia più efficiente, trasparente e basato sulle prestazioni, riducendo in modo concreto la spesa amministrativa e impedendo gli sprechi di denaro;
2. è consapevole delle difficoltà economiche in cui versano diversi Stati membri e si assume la responsabilità di avviare negoziati con il Consiglio, al fine di definire un QFP più efficiente, trasparente e basato sulle prestazioni;
3. manifesta la sua delusione per il fatto che la proposta della Commissione di innalzare il livello globale del prossimo QFP non tenga conto del recesso del Regno Unito dall’UE e di tutte le relative conseguenze finanziarie, il che implica che i contribuenti nazionali dovranno pagare di più; sottolinea la necessità di valutare in modo adeguato quali fondi possano essere gestiti meglio a livello nazionale per garantire il pieno rispetto del principio di sussidiarietà;
4. chiede che le risorse del QFP 2021-2027 siano ridotte rispetto ai livelli attuali e che non superino l’1 % dell’RNL dell’UE-27;
5. deplora lo scandaloso aumento delle spese amministrative dell’UE, che non tiene nemmeno conto delle difficoltà economiche in cui si trovano diversi Stati membri;
6. si oppone alla proposta di introdurre nuove risorse proprie dell’UE, che comporterà in ultima analisi una maggiore tassazione delle imprese e un aumento della pressione fiscale sui cittadini;
7. suggerisce che, anziché estendere l’elenco delle risorse proprie potenziali, l’UE razionalizzi le proprie spese amministrative eccessive e valuti la possibilità di gestire alcuni fondi in modo più efficiente a livello nazionale al fine di garantire il pieno rispetto del principio di sussidiarietà;
8. ricorda che gli Stati membri sono responsabili delle loro politiche di bilancio e sottolinea che la potestà tributaria rappresenta uno dei pilastri della sovranità degli Stati membri;
9. sottolinea che nessuna istituzione dell’UE è autorizzata a riscuotere imposte dai contribuenti nazionali;
10. si oppone fermamente all’uso di qualsiasi forma di condizionalità per trasformare il finanziamento dell’UE in uno strumento di ricatto politico, come previsto dalla nuova rubrica 2 — Coesione e valori; ritiene che ciò rappresenti un ulteriore attacco nei confronti degli Stati membri dell’UE, della loro libertà e della loro indipendenza;
11. respinge qualsiasi tentativo di utilizzare il bilancio dell’UE per fini di carattere militare o di difesa, come previsto dalla nuova rubrica 5;
12. sottolinea che le campagne di propaganda dell’UE, quali quelle che affermano che la diminuzione del contributo RNL al QFP, in combinazione con nuove imposte dell’UE, ridurrà il contributo dei cittadini al bilancio dell’UE, sono operazioni di marketing che non sono né etiche né giuste;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Presidente del Consiglio europeo, alla Commissione e al Consiglio.